Il coefficiente di redditività è una percentuale variabile dal 40% all’86% che si applica ai ricavi (incassi) per ottenere il reddito imponibile su cui calcolare l’imposta sostitutiva del 5% o del 15% (a seconda dei casi) ed i contributi previdenziali. La caratteristica più importante del regime forfettario è rappresentata proprio dal modo con cui si calcola il reddito imponibile.
Se nel regime ordinario semplificato, infatti, il calcolo del reddito imponibile si effettua sottraendo i costi derivanti dallo svolgimento delle attività al fatturato generato, in quello forfettario tale meccanismo è sostituito dal coefficiente di redditività.
Nel regime forfettario, ad ogni codice Ateco viene associato un coefficiente di redditività che cambia in base alle tipologie di attività.
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Come si trova il coefficiente di redditività
Per conoscere il coefficiente di redditività è necessario fare riferimento al codice Ateco che identifica l’attività economica di riferimento che viene comunicato all’Agenzia delle Entrate quando si apre la partita IVA.
Attraverso il codice Ateco è possibile consultare la tabella dei coefficienti di redditività per verificare quale applicare per il calcolo delle tasse.
Le attività professionali hanno una percentuale di redditività maggiore di quella delle attività commerciali che prevedono investimenti più alti
Quali costi possono essere “scaricati”
Il calcolo dei costi forfettari che si realizza applicando il coefficiente di redditività, non include i costi inerenti i contributi previdenziali.
Per tale ragione, le sole spese scaricabili sono quelle versate alla cassa previdenziale di riferimento. Le suddette somme, che vanno documentate attraverso una certificazione rilasciata dalla cassa previdenziale, vanno ad abbassare l’importo su cui vengono calcolate le tasse.
Come si calcolano le tasse in regime forfettario
Conosciuto il coefficiente che corrisponde al proprio codice Ateco e i ricavi dell’anno di riferimento, basta moltiplicarli per ottenere il reddito imponibile.
A questo punto, per calcolare l’imposta è sufficiente sottrarre le somme pagate come contributi previdenziali e moltiplicare l’importo ottenuto per 15% (oppure 5% se l’attività ha meno di 5 anni).
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