Si avvicina la scadenza del lavoro agile. La questione è all’attenzione del ministro del Lavoro, Marina Calderone. Cosa succede dopo il 30 giugno.
Lavoro agile: contrattazione collettiva
Dal 1 luglio 2023, in assenza di un’ulteriore proroga, i lavoratori agili ed i genitori di under 14 saranno costretti a tornare al lavoro in presenza. Fanno eccezione i dipendenti delle aziende che, attraverso la contrattazione collettiva hanno disciplinato il lavoro agile. A seguito della pandemia, infatti, si è verificato un consistente aumento degli accordi sindacali tra datori di lavoro e rappresentanze dei sindacati.
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Lavoro agile: genitori di under 12, disabili e caregives
L’art.18 della legge 81 del 2017 e il Dlgs 105 del 2022 (articolo 4, lettera b) riconosce la “priorità” alle richieste formulate da:
- i lavoratori con figli fino a 12 anni
- i lavoratori con figli senza limite di età in caso di condizioni di disabilità
- i lavoratori con disabilità di gravità accertata
- caregivers di una persona non autosufficiente
Tali categorie di lavoratori, se richiedono di usufruire del lavoro agile, non possono essere trasferite, demansionate, licenziate, sanzionate né sottoposte a misure organizzative che possano avere ripercussioni negative sulle condizioni di lavoro.
Si tratta di un diritto di precedenza da applicare in presenza di limitazioni, ma dal 1 luglio 2023, se non interverranno nuove proroghe, non ci sarà più diritto al lavoro agile.
Per i dipendenti pubblici, lo smart working è riservato solo in caso di riconosciuta fragilità.
Smart working: chi sono i lavoratori fragili
I lavoratori fragili sono affetti da malattie croniche che potrebbero avere conseguenze gravi in caso di infezione da Covid-19.
Il lavoratore fragile:
- rientra nelle categorie dell’art.26 del Decreto “Cura Italia” (a rischio in relazione a Covid-19 derivante da immunodepressione, esiti oncologici o disabilità in condizioni di gravità)
- soffre di patologie che possono incidere sulla prognosi in caso di infezione e quindi occorrono soluzioni cautelative.
La fragilità dipende dall’età e dalle patologie pregresse che peggiorano la sua vulnerabilità. Un’età superiore ai 55 anni e la presenza di una patologia costituiscono delle aggravanti, tutti gli altri casi sono meno significativi.
Un lavoratore si definisce fragile se è un dipendente pubblico o privato in possesso di un certificato rilasciato dal medico di base o dalle autorità sanitarie.
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